Dopo parecchi annunci, ripensamenti e modifiche, si è trovato finalmente un accordo per la legge di bilancio 2024, la quale ha portato delle modifiche per quanto riguarda il tema delle pensioni. Tra le modifiche più attese su questo sistema pensionistico è il ritorno alla legge Fornero, ovvero un sistema pensionistico più rigido e anche un’età pensionabile e dei requisiti contributivi più elevati rispetto a prima.
C’è però da dire che il governo, ha anche proposto delle modifiche alle misure per il prepensionamento e ciò consentirà a molti cittadini di anticipare la data della pensione. In questo articolo, andremo a vedere quali sono i possibili cambiamenti per il sistema delle pensioni e a cosa potrebbe effettivamente portare.
Possibili opzioni per il pensionamento nel 2025
I lavoratori che sono nati tra il 1958 e il 1963 possono avere diverse possibilità di pensionamento, ovviamente in base all’età e anche ai contributi che sono stati versati. Possono scegliere la pensione di vecchiaia a cui si potrà accedere a partire dai 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati. Per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996 deve fare attenzione che la pensione sia almeno pari all’importo dell’assegno sociale che nel 2025 risulterà essere di 540 € al mese.
Si può scegliere anche la pensione anticipata contributiva, per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996 o per chi ha versato contributi alla gestione separata e potrà andare in pensione a partire dai 64 anni con almeno 20 anni di contributi. Ovviamente però, per poter accedere a questa pensione, l’importo mensile deve essere di almeno tre volte l’assegno sociale, ovvero circa 1620 €.
Pensioni agevolate
Oltre alle opzioni che abbiamo precedentemente citato, ci sono altre misure di pensionamento agevolato che sono state già introdotte negli anni passati e che dovrebbero essere confermate anche nel 2025. Infatti, alcune persone potranno richiedere queste pensioni agevolate se ovviamente risultano essere in una determinata categoria. Andiamo quindi a vedere quali sono queste opzioni:
- opzioni donna;
- quota 103;
- ape sociale.
Per quanto riguarda l’opzione donna, è rivolta alle lavoratrici che hanno almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi ma sono previste anche delle categorie specifiche, come ad esempio le disoccupate, le impiegate di aziende che sono in crisi o anche delle lavoratrici che svolgono delle attività di assistenza a familiari disabili. La quota 103 invece permetterà di andare in pensione a 62 anni e 41 anni di contributi versati.
L’ape sociale invece consente la pensione a 63 anni e cinque mesi e almeno trent’anni di contributi ma ad oggi, per questi misure ci sono ancora delle incertezze. In ogni caso, la legge bilancio 2025 deve essere approvata per la fine dell’anno e fino a quel momento, non ci possono essere delle vere e proprie certezze definitive per quanto riguarda le pensioni.