Età pensionabile: la novità, ecco chi non potrà più andare in pensione

Il pensiero relativo all’età pensionabile è comune a molte persone. Soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, interrogarsi in merito crea molta ansia. L’età pensionabile, infatti, negli anni si protrae sempre di più e, con il calcolo dell’assegno sulla base del metodo contributivo, si parla di assegni decisamente più bassi rispetto ai decenni passati.

Proprio per questo motivo, rispetto al passato c’è una maggiore sensibilità verso i temi previdenziali. Informarsi sui requisiti per la pensione, anche se non si è coinvolti personalmente, è quindi normale. Se ti interessa sapere qualcosa di più su questo argomento e scoprire chi, quest’anno, non avrà la possibilità di uscire dal mondo del lavoro, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questa guida.

Età pensionabile: ecco cosa sapere

L’età pensionabile è un requisito anagrafico che viene aggiornato nel tempo sulla base dei dati relativi all’aspettativa di vita, che si è alzata notevolmente nel corso degli ultimi anni. Accanto a questo fenomeno, è possibile citare anche la riduzione preoccupante del tasso di natalità. Dato che le giovani generazioni, attraverso i loro contributi, pagano le pensioni di chi è ormai uscito dal mondo del lavoro, le prospettive per i prossimi decenni, in un Paese in cui, per 1000 abitanti, nascono circa 6 bambini sono preoccupanti.

Ad oggi, l’età pensionabile per tutte le categorie di lavoratori è pari a 67 anni. Questo requisito è diventato valido nel 2019, con il decreto ministeriale del 5 novembre di quell’anno, che lo ha confermato fino al 2026. Ciò è stato possibile perché, dati ISTAT alla mano, non è stato riscontrato alcun aumento significativo della speranza di vita. Il requisito anagrafico in questione è da considerarsi valido anche per l’accesso all’assegno sociale

Chi non può più andare in pensione?

Come già accennato, nei prossimi due anni, il requisito anagrafico necessario per andare in pensione non cambierà, rimanendo, per il motivo sopra citato, pari a 67 anni. Ciò significa che diverse categorie di lavoratori non potranno, nei prossimi mesi, valutare la richiesta di accesso all’assegno pensionistico. Ecco chi non potrà andare in pensione in tempi brevissimi:

  • Chi vuole usufruire della pensione anticipata.
  • Chi rientra nei requisiti dell’Opzione Donna e per la ricezione dell’APE sociale.
  • Chi rientra nella quota 103.

Un altro aspetto importante da considerare riguarda l‘entità dell’assegno. Essenziale è ricordare che, per poter avere diritto alla pensione di vecchiaia, è necessario che l’assegno calcolato dall’INPS abbia un ammontare superiore al triplo dell’assegno sociale valido l’anno in corso. Nei casi in cui è inferiore, il lavoratore non ha diritto ad accedere alla pensione.

Questa regola vale per gli uomini e per le lavoratrici donne senza figli. Nel momento in cui ci sono dei figli a carico, i dettagli cambiano leggermente. Per ogni singolo figlio a carico, è necessario che l’assegno sia superiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Dai due figli e oltre, invece, il requisito prevede il fatto di superarlo almeno 2,6 volte.

Lascia un commento