Antica macchina da cucito: ecco quanto può valere al giorno d’oggi

Sarà capitato a tutti di trovare a casa delle nonne in particolar modo quelle vecchie macchine da cucito, il cui uso in quel preciso istante per noi era quasi obsoleto: a cosa poteva davvero servire uno strumento così ingombrante e complicato da usare, quando con le innovazioni si poteva contare di macchinari più piccoli e più agevoli da trasportare?

E invece, oggi ci troviamo spesso a rivalutarne il valore, un po’ per un senso affettivo, altre volte invece perché davvero si tratta di tesori di inestimabile valore. E chi pratica qualunque tipo di collezionismo, sa benissimo che possedere anche una macchina da cucito di una volta significa possedere un elemento ricco di potenzialità di guadagno ad ampio spettro, oltre che un elemento di arredo di tutto rispetto.

Le macchine da cucito, la rivoluzione a portata di…ago

Nella storia dell’uomo possiamo dire che, tra le tante innovazioni che hanno sicuramente migliorato la vita di tutti, c’è anche l’arte del cucito: infatti, durante gli scavi archeologici sono andati emergendo spesso alcuni strumenti la cui utilità ha portato gli studiosi a pensare che per la realizzazione dei primi indumenti, seppur rudimentali e senza grandi forme di spicco, fosse reso necessario l’uso di strumenti legati proprio al cucito.

Nel tempo si sono andate registrando migliorie sul fronte del cucito automizzato, con l’introduzione di macchinari, appunto la macchine da cucito, a partire già dal XVII secolo, con tutto un sistema quasi infernale che permetteva la confettura di abiti di moda del periodo. Ma, quando Singer, l’apripista in termini di innovazione, inventò la prima macchina da cucito a pedale, le cose migliorano, permettendo alle donne in particolar modo di crescere da un punto di vista sociale, perché si sganciavano dalle fabbriche dove erano obbligate a lavorare per la produzione degli abiti di altre, e da un punto di vista personale, perché così loro veniva permesso di poter preparare i propri abiti direttamente da casa propria, abbattendo anche i costi di produzione e di consumo. Insomma, una rivoluzione sotto mille punti di vista.

Ma quanto vale una macchina da cucito antica?

Oltre Singer, che resta una delle case produttrici di macchine da cucito ancora attive e con pezzi sempre competitivi sia in termini di avanguardia, sia di costi, troviamo altre case produttrici di ampia importanza; tutte queste, al di là della fama che le accompagna dal passato o magari perché nate più di recente, portano pur sempre a un processo produttivo di ampio respiro che guarda all’innovazione e al miglioramento delle tecniche di cucito:

  • singer 15: una delle più prodotte di sempre, affidabile e capace di cucire diversi tipi di tessuti: risale al 1889
  • Bernina 830: riconosciuta per la sua qualità di cucito e per le numerose funzioni, come la tecnica del punto zigzag: è del 1971
  • Jones: robusta e ben costruita, è molto popolare nel Regno Unito, con un design decorativo molto particolare: risale alla fine XIX secolo
  • Pfaff 30: permette di cucire tessuti piuttosto spessi, con trasporto doppio: è del 1950
  • Family: parliamo di una macchina da cucito per famiglie, usato per cucire abiti e biancheria domestica: è dell’inizio del XX secolo

Come potete vedere, si tratta di macchine di vara natura, con strumenti differenti, pensate proprio per elementi da cucire molto diversificati tra loro. Non ci sono grandi elementi di spicco e la tecnica resta sempre la stessa, benché migliorata su più fronti e su più parti. Quello che interessa in ogni esemplare presentato è la sua unicità, che si rivolge a un aspetto dell’uso quotidiano, dalla famiglia all’uso di tessuti più specifici, diverso e ovviamente migliorato.

Le macchine da cucito sono davvero state una garanzia per ogni momento della vita quotidiana: hanno permesso di portare le donne a una certa autonomia, consentendo tra l’altro anche la rivoluzione nel campo della moda, aprendo l’attenzione sull’abbigliamento su più fronti, perché si consentiva di poter confezionare abiti di alta moda, ma non solo in meno che non si dica.

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